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Angola
Angola – Bandiera Angola - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Virtus unita fortior
("L'unità dà forza")
Angola - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica dell'Angola
Nome ufficiale República de Angola
Lingue ufficiali Portoghese
Capitale Luanda  (5.000.125 ab. / 2009)
Politica
Forma di governo Repubblica presidenziale
Presidente José Eduardo dos Santos
Indipendenza dal Portogallo nel 1975
Ingresso nell'ONU 1º dicembre 1976
Superficie
Totale 1.246.700 km² (23º)
 % delle acque trascurabile
Popolazione
Totale 19.081.912 ab. (stima 2010) (59º)
Densità 14 ab./km²
Tasso di crescita 2,784% (2012)[1]
Nome degli abitanti Angolani
Geografia
Continente Africa
Confini Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Namibia, Repubblica del Congo
Fuso orario UTC +1
Economia
Valuta Kwanza angolana
PIL (nominale) 115 209[2] milioni di $ (2012) (61º)
PIL pro capite (nominale) 5 700 $ (2012) (93º)
PIL (PPA) 123 140 milioni di $ (2012) (66º)
PIL pro capite (PPA) 6 247 $ (2013) (113º)
ISU (2011) 0,486 (basso) (148º)
Fecondità 5,3 (2011)[3]
Consumo energetico 0,02 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166 AO, AGO, 024
TLD .ao
Prefisso tel. +244
Sigla autom. ANG
Inno nazionale Angola Avante!
Festa nazionale 11 novembre
Angola - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Flag of Portugal.svg Impero portoghese
 

Coordinate: 12°21′S 17°21′E / 12.35°S 17.35°E-12.35; 17.35

L'Angola è uno Stato dell'Africa centrale. Confina a nord con la Repubblica Democratica del Congo, a est con lo Zambia, a sud con la Namibia e a ovest si affaccia sull'oceano Atlantico. Fa parte del paese anche l'exclave di Cabinda situata al confine fra Repubblica Democratica del Congo e Repubblica del Congo.

Il nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del paese deriva dal termine Ngola, attributo di rispetto dei sovrani Ndongo corrispondente all'italiano "Maestà". I portoghesi diedero questo nome ufficiale al paese nel XVI secolo proprio in onore di quei sovrani, loro fedeli alleati[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Storia dell'Angola.

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]

Le prime tracce di presenza umana in questa regione risalgono sicuramente alla preistoria. Non si conosce molto sulle popolazioni che in epoca primitiva abitavano sul territorio. In proposito vi sono varie teorie: fino a non molto tempo fa si pensava che popolazioni di lingua bantu provenienti da occidente si fossero insediate nella regione introducendo l'agricoltura e la lavorazione del ferro. Alcune prove sul DNA delle popolazioni Cabinda dell'Angola hanno invece dimostrato l'assoluta estraneità della popolazione indigena con le altre popolazioni limitrofe.

L'inizio della colonizzazione portoghese[modifica | modifica wikitesto]

La regina Njinga nelle trattative di pace con gli inviati portoghesi - 1624

La venuta dei portoghesi in questo territorio è molto remota, specialmente sulla costa, già fiorente di traffici addirittura in epoca medievale. Nel 1483 si ha notizia di una prima penetrazione anche nell'entroterra. Inizialmente vi furono ostilità con i numerosi regni neri presenti sul territorio, in particolare col regno del Congo, con quello di Ndongo e con quello di Benguela. Tuttavia già nel XVI secolo si addivenne a lunghi periodi di pace, intervallati da guerre occasionali, dovute spesso a scontri di carattere personale tra i vari sovrani e governatori. In particolare il Regno di Ndongo costituì un'alleanza abbastanza stabile con i portoghesi, intrattenendo con essi un fiorente commercio di schiavi, molti dei quali furono trasportati in Brasile. Nel frattempo i portoghesi avviarono la costruzione di numerosi e floridi insediamenti nella regione, conquistando via via autonomia dalla madrepatria.

Il consolidamento della colonizzazione portoghese[modifica | modifica wikitesto]

Con l'avvento del XVII secolo, una nuova tribù si impose in parte del territorio angolano: la tribù degli Imbangala. Queste genti erano caratterizzate da un notevole ardimento bellico e da una forte intraprendenza, sicché in breve tempo sottomisero molte altre tribù dell'area, vendendo un'ingente quantità di schiavi ai portoghesi. Il Governatore Luis Mendez de Vasconcelos, apprezzandone assai lo spirito combattivo, ne arruolò buona parte nelle sue truppe. Si consolidò così il fenomeno del meticciamento sia propriamente detto (incroci tra razze), sia spirituale (fusione di costumi e tradizioni), che fu sempre caratteristico dell'impostazione coloniale portoghese, al contrario ad esempio di quella britannica. Intanto i portoghesi dovettero fronteggiare l'intraprendenza della regina ndongo Njinga Mbandi, con cui parzialmente nel 1624 e definitivamente nel 1639, furono firmati trattati di pace e cooperazione. Un altro problema che la colonia portoghese dovette presto affrontare fu il tentativo di penetrazione effettuato dagli olandesi della Compagnia delle Indie Occidentali. Tuttavia nella seconda metà del secolo i portoghesi, guidati dal condottiero Salvador Correia de Sa, riuscirono a scongiurare il pericolo.

L'organizzazione moderna della colonia[modifica | modifica wikitesto]

Il XVIII e il XIX secolo coincisero con una più precisa organizzazione amministrativa e giuridica della colonia. Se continuarono sovente conflitti interni tra gli esponenti delle varie tribù, è anche vero che iniziò a delinearsi una più chiara struttura socio-politica del paese, con una sempre più marcata suddivisione dei compiti amministrativi e militari. L'attività economica più prospera rimase il commercio degli schiavi (pur abolito nel 1830), che si protrasse fino a tutto l'Ottocento, finché l'ormai consolidata rivoluzione industriale, permise alle potenze più avanzate di fare a meno di questa forza lavoro. I portoghesi aspirarono nella seconda metà dell'Ottocento a riunire i loro dominii di Angola e Mozambico, ma l'azione di Cecil Rhodes impedì questo sogno coloniale. Il dominio portoghese nel XX secolo fu caratterizzato da grandi iniziative economiche e infrastrutturali, tra cui la costruzione di imponenti ferrovie. Furono altresì sviluppate estese piantagioni molto produttive, che contribuirono all'affermazione del Portogallo come potenza di un certo peso mondiale.

Verso l'indipendenza[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Guerra coloniale portoghese.

Dopo la seconda guerra mondiale, il Portogallo, governato sin dagli anni trenta da Antonio de Oliveira Salazar, si oppose strenuamente al concetto di decolonizzazione. Secondo il pensiero politico di Salazar infatti, la decolonizzazione avrebbe creato semplici avamposti economico-politici per le potenze uscite vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti attraverso le multinazionali economiche, l'URSS attraverso le multinazionali politiche. Un graduale e costante processo di evoluzione politica con una partecipazione attiva delle popolazioni nere al sistema coloniale avrebbe invece permesso il vero sviluppo socio-economico dell'Africa[5].

Tuttavia apparve sempre più oneroso il mantenimento delle colonie e verso la fine degli anni cinquanta nacquero altresì vari movimenti indipendentisti più o meno collegati ad analoghi movimenti esteri, finanziati dalle due superpotenze. In particolare due movimenti si fecero strada: il Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola (MPLA), fondato nel 1956 e appoggiato dall'URSS, che addirittura organizzò scuole e università a Mosca per formare i capi; l'Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola (UNITA), guidata da Jonas Savimbi, sostenuto invece dagli Stati Uniti. Il Fronte di Liberazione Nazionale dell'Angola (FNLA), inizialmente consistente, perse via via di importanza. La lotta armata tra le varie fazioni e il governo portoghese divenne infuocata negli anni settanta. Nel 1974, in seguito alla Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, cessarono le ostilità e venne instaurato un governo di coalizione fra i movimenti indipendentisti, che ebbe però breve durata. L'11 novembre 1975 il MPLA dichiarò l'indipendenza del paese, riconosciuta dal Portogallo.

La guerra civile[modifica | modifica wikitesto]

Agostinho Neto, capo dell'MPLA, divenne il primo presidente (1975) del paese e tale rimase fino alla morte (1979), allorché gli successe José Eduardo dos Santos. Dal luglio 1975 il paese fu afflitto da una lunga guerra civile nella quale erano in campo non solo contrasti etnici e interni ma forze straniere interessate alle risorse (petrolio e diamanti in particolare) dell'Angola e alla sua posizione strategica.

L'MPLA, movimento marxista-leninista che organizzò un sistema politico monopartitica, appoggiato da Cuba e dall'Unione Sovietica, e l'UNITA, sostenuta da Stati Uniti e Sudafrica, ingaggiarono una lotta senza esclusione di colpi. Il conflitto, iniziato nel novembre del 1975 con l'invasione dell'Angola da parte del Sudafrica dell'apartheid, vide l'intervento di migliaia di soldati cubani Operaciòn Carlota e si protrasse per anni, decimando la popolazione inerme. Si giunse infine alla firma di un accordo di pace, voluto dalle potenze straniere dopo la sconfitta del Sudafrica a Cuito Canavale e i cambiamenti nello scenario internazionale, siglato nel dicembre del 1988 a New York. Nel 1991 le truppe straniere si ritirarono[6]. Nel 1992 si tennero le elezioni presidenziali che videro la vittoria del MPLA. José Eduardo dos Santos, che come detto era successo a Neto nel 1979 alla guida assoluta del paese e del partito, fu confermato nella carica. L'UNITA, guidata da Jonas Savimbi, non accettò l'esito elettorale e il paese entrò in una nuova fase di guerra civile. Il 20 novembre 1994 a Lusaka, in Zambia, nel contesto del cosiddetto protocollo Lusaka venne stipulato un secondo accordo di pace che prevedeva la reintegrazione dei ribelli nel governo nazionale e nelle forze armate. Nell'aprile 1997 venne creato un governo di unità nazionale dal quale l'UNITA venne però espulsa in seguito alla ripresa delle azioni di guerriglia.

Storia recente e attualità politica[modifica | modifica wikitesto]

Cessando la guerra fredda e crollando l'Unione Sovietica, il presidente Dos Santos, al potere dal 1979, aveva nel frattempo ribaltato completamente la propria politica. Se in politica interna riammodernò le istituzioni, depurandole dal passato marxismo, in politica estera instaurò una solida alleanza con Stati Uniti, Gran Bretagna e Portogallo. In particolare sono da segnalare le prese di posizione costantemente favorevoli alle guerre intraprese dagli Stati Uniti in Afghanistan e Iraq. L'UNITA si trovò spiazzata da questo nuovo atteggiamento e si ridusse così a un gruppo paramilitare allo sbando. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite votò sanzioni contro l'UNITA stessa (28 agosto 1997) e nel 1999 le unità militari angolane sferrarono un duro colpo ai ribelli riprendendo il controllo delle principali città delle zone controllate dall'UNITA. Savimbi dichiarò allora un'ennesima lotta di guerriglia che dilaniò il paese provocando un milione e mezzo di morti e centinaia di migliaia di senzatetto. Le ostilità proseguirono fino alla morte di Savimbi (primavera 2002), allorché i ribelli deposero le armi dopo la garanzia di un'amnistia generale e dell'integrazione nelle forze armate ufficiali. Gli anni ininterrotti di guerra civile rendono più difficoltoso il percorso di sviluppo del paese; tra le varie difficoltà, è da citare quella delle migliaia di persone che hanno abbandonato i loro villaggi a causa dei conflitti. Recentemente, Dos Santos ha puntato su un legame sempre più stretto con la vecchia madrepatria portoghese, suggellato dal sontuosissimo matrimonio celebrato nel 2004 a Luanda tra una figlia di Dos Santos, Tchizé, e il magnate portoghese Hugo Pego. L'Angola è membro dell'ONU, dell'Unione Africana, della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP), della Southern African Development Community (SADC) e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio; è inoltre associata all'Unione europea. L'8 novembre 2008 l'Angola si schiera a fianco delle truppe della Repubblica Democratica del Congo nei pressi di Goma, per far tornare la stabilità nell'Africa centrale, dilaniata dal Conflitto del Kivu.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Geografia dell'Angola.

Con un'area di 1.246.700 km², l'Angola è il ventitreesimo paese più esteso del mondo. È vasto approssimativamente come il Mali e circa quattro volte più esteso dell'Italia. Il paese possiede 1600 km di costa atlantica. La capitale, Luanda, sorge sulla costa nella parte nord occidentale del paese.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Monte Moco, il più alto d'Angola

Il territorio angolano è caratterizzato da una fascia di altopiani, il più vasto dei quali è quello di Bié, che lo attraversa da nord a sud. L'altitudine media è compresa fra i 700 e i 1000 m s.l.m.; sul lato occidentale l'altopiano è delimitato da una dorsale montuosa che raggiunge l'altitudine massima con il Morro de Moco (2620 m). In direzione della costa la scarpata è brusca e digrada rapidamente verso la stretta fascia delle pianure costiere, larga dai 50 ai 100 km.

Sul lato orientale, verso l'interno del continente, gli altipiani digradano dolcemente verso il bacino dello Zambesi. Il territorio è caratterizzato da vaste savane, dove si concentra gran parte della popolazione data la ricchezza di terreni fertili e le buone condizioni climatiche. Nella parte sudorientale vi è un'area arida in direzione del deserto del Kalahari; fanno eccezione le vallate dei fiumi Cuando, Cunene e Cubango sulle rive dei quali vi sono terreni coltivabili o sfruttabili per l'allevamento. E la parte settentrionale è coperta di una liscia parte pianneggiante con altopiani a 35,8 metri. Altre montagne importanti sono la Serra da neve (2490 m) e la Serra chilengue.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

I fiumi principali sono il M'Bridge e il Kwanza, che si gettano nell'Oceano Atlantico; il Cuango e il Cassai, che tributano a nord al fiume Congo.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Grazie all'altitudine, il clima è tutto sommato temperato. Le temperature medie si aggirano sulla costa intorno a 16 °C in inverno e a 21 °C in estate. La piovosità non è ingente, ma ben distribuita (374mm annui per 31 giorni nella zona di Luanda).

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione mantiene un tasso di crescita abbastanza elevato, anche grazie alla lotta all'AIDS, che ora non è diffuso come in altri stati dell'Africa. La speranza di vita è però ancora molto bassa per via delle tante guerre, soprattutto quella guerra civile (46 anni nel 2000). Una grande piaga dell'Angola è che una grande parte della popolazione è afflitta da un profondo analfabetismo.

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

Le principali etnie sono: Gruppi neri Bantu: 98%, Mulatti: 1,5% Gruppi bianchi (perlopiù di origine portoghese): 0,5%

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Il Portoghese è la Lingua ufficiale dell'Angola. Esistono però alcune Lingue nazionali parlate nel paese.

La lingua nazionale con più parlanti è l'Umbundu, parlata dagli Ovimbundu nella regione del centrosud. È lingua materna di circa un terzo degli angolani.

Il Kimbundu è la seconda lingua nazionale più parlata, circa dalla quarta parte della popolazione, gli Ambundu che vivono nel centro nord. È una lingua di grande rilevanza essendo la lingua antica della capitale e dell'antico Regno di Ndongo. Ci sono state molte interferenze lessicali con il Portoghese.

Il Kikongo, parlato al nord, ha diversi dialetti. Era la lingua dell'antico Regno di Kongo e dopo la migrazione postcoloniale al Sud, oggi, ha dei parlanti anche a Luanda. In questa regione, in provincia di Cabinda, si parla anche il Fiote e l'Ibinda. Il chocué è la lingua dell'Est per eccellenza. Al Sud si parlano anche altre lingue del gruppo Khoisan, parlate da piccoli gruppi.

Il portoghese, che è la lingua ufficiale, è la lingua materna solo del 30 % della popolazione.

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chiesa cattolica in Angola.

Il governo riconosce come religioni del paese il Cattolicesimo e l'Animismo. In Angola esistono invece tantissime religioni organizzate in chiese o forme analoghe. Dati certi relativi al numero di fedeli non esistono, ma la maggior parte della popolazione angolana è di religione cattolica (almeno la metà), o cristiana. Ci sono infatti anche protestanti, battisti, metodisti e calvinisti. Altra importante percentuale è rappresentata dall'Animismo, professato dal 30%. È significativa anche la presenza di persone che non professano alcuna religione (atei), il fenomeno è dovuto anche all'influenza del Marxismo-Leninismo professato nella prima fase postcoloniale. I praticanti di religioni africane sono una minoranza. Solo l'1-2% della popolazione professa l'Islam, in particolare di ala sunnita. Durante la Guerra Civile Angolana, molte persone si sono avvicinate ad un credo religioso o hanno rafforzato la loro fede. Sono presenti anche numerose sette di matrice brasiliana, che però sono illegali e vengono quindi perseguite dallo Stato.

Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Suddivisioni dell'Angola.

L'Angola è suddivisa in 18 province (Províncias) suddivise a loro volta in 173 municipalità (Municípios) e 618 comuni (Comunas):

Angola. Divisione amministrativa Provinzen Angolas.png
Cart. Provincia Capoluogo Ab. capoluogo Area prov. Km² Ab. Prov. Densità
6 Bengo Caxito 300.000 31.371 154.437 5
2 Benguela Benguela 40.996 31.788 716.506 22
3 Bié Kuito 8.941 70.314 961.691 13
4 Cabinda Cabinda 21.124 7.270 114.226 16
5 Cuando Cubango Menongue 3.023 199.049 173.816 0,9
1 Cuanza Nord N'dalatando 7.342 24.190 474.677 19
7 Cuanza Sud Sumbe 7.911 55.560 709.679 13
8 Cunene Ondjiva 20.000 89.342 251.145 3
9 Huambo Huambo 61.885 34.274 1.299.743 38
10 Huíla Lubango 31.674 75.002 835.562 11
11 Luanda Luanda 2.000.000 2.418 1.192.242 493
12 Lunda Norte Lucapa 45.649 102.783 311.184 3
13 Lunda Sud Saurimo 120.000 12.901 149.297 3
14 Malanje Malanje 31.599 97.602 850.727 9
16 Namibe Namibe 12.076 59.137 79.028 1
15 Moxico Luena 2.539 223.023 284.175 1
17 Uíge Uíge 11.972 58.698 603.914 10
18 Zaire Mbanza Congo 4.002 40.130 223.676 5

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Il potere esecutivo e legislativo spettano al presidente, che, di fatto, è il capo del partito MPLA. Il parlamento, che coadiuva il presidente nell'esercizio del potere legislativo, è unicamerale e conta 220 membri elettivi. I codici civili e commerciali sono stati modificati negli anni novanta, sancendo il totale abbandono dell'originaria impostazione di origine marxista. È stato sancito il principio della proprietà privata dei beni e delle terre e il diritto di impresa; le consuetudini locali sono state fortemente incentivate.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il principale partner economico è la Cina, che ha concluso accordi con l'Angola per lo sfruttamento delle sue risorse energetiche, inviando operai in grandi quantità; in cambio, l'Angola ha beneficiato della costruzione di infrastrutture (ad esempio, gli stadi della Coppa d'Africa di calcio) e ricevuto ingenti quantità di denaro che hanno determinato il più alto tasso di crescita fra i paesi africani degli ultimi anni. Inoltre la Cina ha intenzione di costruire una ferrovia transcontinentale che collegherà i giacimenti angolani con le coste africane dell'Oceano Indiano. Significativa è la trasformazione urbanistica della capitale Luanda. Nel 2009 sono stati creati in Angola 330 000 nuovi posti di lavoro. La povertà in Angola è scesa dal 63% del 2002 al 38% del 2009.

Settore primario[modifica | modifica wikitesto]

Anche a causa della lunga guerra civile, meno del 3% delle terre potenzialmente arabili sono attualmente coltivate. A parte le poco produttive colture di sussistenza, esistono alcune piantagioni fiorenti di caffè, che recentemente sono state vendute a privati, tornando ad essere produttive dopo lunghi periodi di abbandono. Da segnalare anche la pesca, che frutta annualmente circa 250.000 t di pescato.

Settore terziario[modifica | modifica wikitesto]

I principali rapporti economici si hanno con Cina, Sudafrica, Portogallo, Stati Uniti e, recentemente, Brasile.

Compagnie aeree[modifica | modifica wikitesto]

La compagnia di bandiera è la TAAG Angola Airlines con sede a Luanda. La flotta conta 13 aeromobili. Le rotte servite sono sia nazionali che internazionali. La società è 100% a capitale pubblico.

Una compagnia commerciale operativa nel settore del trasporto merci è la Aero Tropical, anch'essa con base a Luanda.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Aree naturali protette in Angola.

L'ambiente è ricco di flora e fauna tipiche dell'Africa centrale. Fino ad oggi non è stato valorizzato a dovere, ma potrà costituire sicuramente una risorsa di grande interesse.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Da segnalare soprattutto la letteratura, che annovera numerosi valenti scrittori. Da non dimenticare altresì la produzione ebanistica e di utensileria, nonché la pittura.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Fra gli scrittori più noti della letteratura angolana:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

L'8 ottobre del 2005 la nazionale di calcio dell'Angola si è qualificata ai Campionati mondiali di calcio di Germania 2006. Per la nazionale angolana è stata la prima partecipazione ad un campionato mondiale.
La massima serie del calcio angolano è la Girabola. Nel gennaio del 2010 l'Angola ha ospitato la Coppa delle Nazioni Africane 2010, che nell'occasione ha visto il trionfo dell'Egitto.

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

La nazionale di pallacanestro dell'Angola è una delle migliori rappresentative africane: dall'edizione di Barcellona 1992 è una presenza fissa alle olimpiadi, ha partecipato a cinque edizioni dei mondiali e ha vinto otto delle ultime nove edizioni dei campionati africani maschili di pallacanestro, compresa l'ultima giocata in casa nel 2007.

Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Le tradizioni risultano dalla felice fusione, avvenuta sin dal Cinquecento, dei costumi portoghesi con quelli dei locali regni, specialmente del regno ndongo. Ne è risultato quello che oggi è noto come costume afroportoghese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Population growth rate su CIA World Factbook. URL consultato il 28-2-2013.
  2. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2011. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ Dicionário Etimológico da Língua Portuguesa. Lisboa, Livros. Horizontes, 1977
  5. ^ Le Salazarisme, Jaques Georgel, Cujas, Sant-Amand-Montron, 1982
  6. ^ Un dettagliato resoconto sui retroscena del coinvolgimento cubano e sovietico dell'Angola nel contesto della guerra fredda si può leggere nell'articolo di Piero Gleijeses, Havana’s Policy in Africa, 1959-76: New Evidence from Cuban Archives, 1996. URL consultato il 12 ottobre 2012. (testo in inglese).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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